A cura di Gianluca Briccolani
Anche se la natura rigogliosa ha in parte nascosto la larga ferita che strazia a metà il fianco nord-orientale del Corchia, si sale in un aberrante marmifera aperta a colpi di dinamite.
Essa arriva fino quasi a lambire la cresta che divide la cima principale della montagna dalla sua anticima e, anche se oggi le cave del Retro-Corchia sono per fortuna dismesse, per estirpare alcuni metri cubi di arabescato fiorito dalla montagna qualche prepotente decise che doveva far suo anche questo meraviglioso versante. Già i padroni delle montagne… Quelli che poi alla fine non si degnano mai di rimuovere nulla, nemmeno un seppur semplice metro di filo elicoidale…
Un mix di eternit, ruggine e liquido delle batterie giace a terra. A ogni pioggia farà come sempre percolare tutto il suo venefico potere inquinante all’interno di uno dei complessi ipogei più importanti al Mondo: l’Antro del Corchia.
Una delle tante emergenze ambientali a cui nessuno dice niente…
Di là dalla valle, mentre si spengono gli ultimi tizzoni di sole del giorno, il Monte Sumbra sembra restare attonito mentre osserva l’ignoranza di un enorme compressore giallo lasciato a decomporsi sull’amenità della sua meno fortunata amica montagna.